venerdì 21 dicembre 2012

Spiriti notturni






Villaggio di Yayeme, ore 19:45

Il buio ha avvolto come una spessa coperta il giardino e l'abitato intorno. Le forme degli alberi, che di giorno si stagliano altere, riconoscibili, ognuna rivendicante la propria identità, sono scomparse, come inghiottite da un buco nero. 
In alto una mezza luna dai contorni taglienti getta la propria luce fredda su ogni cosa, aiutando a percepire qualche ramo secco di baobab, qualche timida foglia di neem.
Non ricordavo quanto fosse scura la notte, lontana dai lampioni, dalle insegne luminose, dal pulsare artificiale dei neon. E quanto fosse impenetrabile e rassicurante ad un tempo.
I sensi aperti riescono a percepire distintamente ogni suono, a classificarlo, creando un piccolo lessico familiare, un vocabolario a cui giorno dopo giorno aggiungere voci e a cui attingere per sveltire il processo di riconoscimento. 
Così, mi sorprendo a giocare con i rumori, come un'esploratore attento, curioso, ogni volta meravigliato.
Mi lascio andare finalmente alla natura, mi abbandono, lascio che sia lei a dettare i ritmi.
Un vento caldo, qualcuno qui direbbe uno spirito, pervade ogni cosa della sua presenza.
V.



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