venerdì 28 dicembre 2012

La lutte



Non so se riuscite ad immaginare la scena: villaggio Serere, notte (che vuol dire buio pesto, se non ci fosse la luna a venire incontro alle nostre pupille superdilatate!), uno spiazzo di sabbia delimitato da alcune capanne e da un grande baobab senza foglie (loro la chiamano piazza), suono incessante di tam-tam e voci che inneggiano cori a noi incomprensibili. Al centro svariate decine di uomini, decisamente di carnagione molto scura, che si muovono con andamento ipnotico in cerchio, esibendo doti fisiche notevoli (accompagnate da altrettanto invidiabili portamenti!), e ancheggiando al ritmo di musica. Racchiusi all'interno del cerchio altri corpi che si dimenano, e alcune coppie di uomini che si affrontano, assumendo posture contorte fino ad arrivare all'estrema mossa che determina la vittoria (per chi resta in piedi) e la disfatta (per chi cade a terra di schiena). 
E' la lotta, sport nazionale ma anche evento denso di tradizione e di folklore.
Pelle, muscoli, sudore, sabbia, sono protagonisti indiscussi della settimana!
Il villaggio è in fibrillazione!
Io mi godo lo spettacolo, circondata da bambini che si menano, mimando i loro corrispettivi adulti, e donne che per l'occasione tanto attesa si sono acconciate e hanno indossato i loro abiti migliori, e si apprestano a seguire i successivi incontri, fino all'incoronazione del vincitore (categoria "pesi massimi"), con relativa grande soirée!
Fantastico!!
(messaggio alle mie amiche: niente da eccepire in quanto a mascolinità…sono nettamente superiori!)


Scultura (naturale) al villaggio

Nel frattempo le nostre ricerche proseguono, un po' a rilento, come si addice ai tempi locali. Devo ammettere che a volte le pieghe che assumono alcune giornate mi lasciano attonita, forse per l'abitudine ormai consolidata di dover necessariamente riempire ogni singolo istante! 
Qui i minuti sono capaci di dilatarsi all'infinito, soprattutto nei momenti decisivi! Saluti, presentazioni, discussioni, ma anche semplici chiacchiere tra amici, ogni occasione è buona per prendere uno (anzi tre) tè (verde, cinese ndr.), operazione questa che può durare dalla mezz'ora alle due ore, e che viene ripetuta a cadenza regolare durante la giornata, accompagnata, bien sure, da dosi di zucchero massicce, alla faccia del diabete imperante!!
Noi non possiamo far altro che accettare di buon grado, e partecipare a questo rito conviviale, in attesa che qualcosa si muova.
V.

Parrucchiere e negozio di abbigliamento.



Duccio Wrote:
Sono sempre molto lusingato di avere il primo tè: di solito spetta al più anziano, ma l'ospite fa eccezione, mentre al più giovane, che non può rifiutarsi, tocca di prepararlo, il tè. 
Ogni volta mi riprometto di promuovere il tè senza zucchero, ma non mi sembra cortese visto quanto ci tengono e comunque vengo deriso quando dico che lo zucchero a casa mia lo usavano solo i miei coinquilini nel caffè, e poco anche. Veniamo derisi anche ogni volta che attraversiamo il villaggio senza meta precisa e ci chiedono "Vous faites une promenade?" (fate una passeggiata?).
Per non parlare di quando mi alzo all'alba per andare ai mercati dei paesi vicini: fa troppo freddo la mattina dicono. La pensa diversamente il gentilissimo e simpatico Amadou (giardiniere e custode di casa) che si sveglia alle 5.30 e mi accompagna volentieri con il suo carretto.

Alba verso N'dangane, sullo sfondo una capanna Peul.

Altra ilarità suscita la mia offerta di organizzare una giornata di pulizia erbacce presso la Maison D'Accueil (luogo dove si terrà ad inizio febbraio il Festival dei Villaggi); non capisco se è più perché mi vedono come se fossi in vacanza o se perché non credono che un bianco sia capace di lavori manuali...

Il gentile, simpatico e sempre sorridente, nonchè molto buffo, Camara presso la Maison D'Accueil
E allora a sto punto mi piace farmi prendere in giro quando dico che mi piacciono i paesaggi ed i cieli, e mi guardano strano mentre mi soffermo a fotografare
A che ne dica Valentina, negli ultimi giorni di cose ne stiamo facendo. Forse non abbiamo ancora trovato ciò che cerchiamo, ma le cose le stiamo smuovendo.
Attendiamo, come si fa qui, anche guardando il cielo.


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