..ovvero i medici tradizionali dans la rue, l'artista Bese, i deliziosi profumini di Dakar e i taxi che cadono a pezzi.
In questo momento Duccio
corre in riva all'oceano, e io ne approfitto per qualche esercizio
yoga e per aggiornare il blog.
Programma della giornata:
visitare l'Herbier Dakar (Giardino botanico della Facoltà di
Biologia) e avventurarci in promenade, per respirare l'aria (alquanto
malsana!) di questa metropoli. Chissà che non si possano fare
incontri utili al nostro lavoro.. Notre but est l'exchange, n'est
pas?
Il taxi si rivela subito
un ottimo mezzo di trasporto, rapido ed economico: con un euro ci
troviamo catapultati di fronte all'Università Cheik Anta Diop,
grande complesso che si estende nella zona di Fann, a pochi passi
dalla Corniche. Il giardino botanico si rivela un piccolo spazio
recintato, in generale non troppo curato, che ospita qualche pianta
priva di cartellino. Ecco l'entrata!
(Diciamo che la
descrizione del sito internet era stata piuttosto “generosa”)
…
Bene, proseguiamo per il
“centro” incrociando nell'ordine: un montone insacchettato su
motorino sgangherato che grida bbbeeeeee mentre il conducente se la
prende con un uomo con carretto trasportante liquidi non definiti che
gli ha tagliato la strada, donne che fanno il bucato su strada, un
numero imprecisato di carri, carretti, motorini, bus collettivi,
taxi, cavalli, capre, galline, venditori ambulanti, uomini in
preghiera, donne che cucinano e bambini che giocano, un banchetto di
medici tradizionali che vendono i loro prodotti...MEDICI
TRADIZIONALI!?!
Ci fermiamo incuriositi e
riusciamo senza troppe difficoltà a stabilire un contatto. C'è in
noi il desiderio di ascoltare, di capire, di apprendere, c'è in loro
la volontà di dialogare, a patto che il discorso non sia
unilaterale. Il faut donner pour avoir, c'est ça l'exchange!
Dopo averci ricordato la
nostra dipendenza dal mondo naturale ("il faut
regarder les animaux et étudier les plantes pour produire les
médicaments"), e la superiorità dell'Africa in quanto a
conservazione e valorizzazione delle tradizioni, ci illustrano le
qualità dei prodotti di cui dispongono, che curano praticamente
qualsiasi cosa!
Ce ne andiamo felici,
sicuri che li incontreremo di nuovo.
Per il resto del racconto,
credo che le foto siano più esplicative di mille parole.
A presto.
V.
Alle prese con le "puzze" di Dakar |
L'artista Bese, promotore dell'arte per il popolo |
Pit stop sulla via del ritorno |
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