martedì 29 gennaio 2013

Listen

ASCOLTO CONSIGLIATO MENTRE SI LEGGE:
https://soundcloud.com/dubbio/saku-djilor



Gli ultimi passi sulla spiaggia dicono che è l'ora di rientrare, che il sole sta tramontando e devo ancora fare la valigia. 
Dicendo questo sembra che sia stato in vacanza, ed invece gli ultimi giorni sono stati di gran movimento. 
Appuntamenti, interviste da girare, città da raggiungere, amici da salutare, cose da mangiare… On a bougé beaucoup! 
Quartiere Medina.


Dakar non lascia il tempo, ma sopratutto la maniera di avere nostalgia.
Incasinata, inquinata, sporca e puzzolente. Nulla di bello per la vista se non la spiaggia di Yoff. Chilometri e chilometri di spiaggia, piena di gente che gioca a pallone, che fa surf, pesca, corsa, vende, certo ovviamente venditori.


Pescatori raccolgono i frutti del mare sulla spiaggia di Yoff.

Cantiere in sicurezza.


Sulla spiaggia di tutto: conchiglie, orecchi....


Ma poi basta ascoltare una canzone del nostro amato Saku per dare la possibilità alla lacrimuccia di bagnarci le guance.
Qui si chiude un blog, si chiude un viaggio.
Si apre un lavoro da terminare, delle storie da raccontare, una nuova stagione di obiettivi da prefiggersi e raggiungere. Per tutti.
Grazie Amadì, Camara, Anne Catherine, Malick, Camara 2, Tawfeex, Aissatou, Eva, Yungar per la pace, Saku, Selbè, Amadou, Lamin, Mady, Abdou… tutta gente che imparerete a conoscere, alcuni dai racconti altri dai video.
Bonne route à tous!




mercoledì 23 gennaio 2013

Pesce fritto e lucertole





In bus!! Ci siamo svegliati di buon'ora, per lasciare il villaggio, viste le raccomandazioni di tutti,
"ah il y a pas de choix, il faut aller très tot à la gare"...la gare? quale gare? verso le 7 qualche piccolo autobus attendeva sonnecchiando sulla strada principale. Individuato il nostro mezzo ci siamo affrettati a salire, per paura di restare a piedi! E come sempre le nostre ansie da occidentali si sono rivelate infondate! Alle 9 il mezzo era strapieno, iniziava a far caldo e il conducente non accennava ad arrivare!
Nessuno faceva una piega, quindi ci siamo tranquillizzati...saremmo arrivati a Mbour, prima o poi.
Ecco l'ultima immagine che Yayem ci ha regalato prima di partire..




Mbour è una piccola città sulla Petite Cote, in riva all'oceano, a circa 80 Km da Dakar. Famosa per il suo mercato del pesce, per le piroghe, per i bazar... si respira davvero un'aria vacanziera! E quanti "Toubab"(bianchi)!!..da tempo non ne vedevamo tanti tutti insieme!

Piroghe
Pesce fritto!
Risalendo verso Dakar ci siamo concessi una piccola sosta, anche per visitare il Centro Enda Madesahel, luogo di studi e approfondimento sulla medicina tradizionale, con annesso giardino botanico per sperimentazioni.  http://www.enda-sante.org.
A presto.
V.


Prodotti acquistabili al mercato...

Chi vince il lucertolone gigante?






lunedì 21 gennaio 2013

Relax

Per tutti, un po' di riposo!
V.


Duccio con la sua maglietta preferita..


Piccoli manghi crescono!

Cochons endormi..

domenica 20 gennaio 2013

contra-tempi


Eccoci arrivati a -10!
Un'altra domenica di non-riposo. 
Inizio ore 10 con le riprese, aspettando i vari partecipanti e soprattutto la luce giusta sotto il grande albero. Oggi è l'ultimo giorno di girato, siamo stanchi, sarà difficile mantenere l'attenzione.
Terminiamo quando il sole è alto e piuttosto caldo, lo sentiamo sulle nostre teste mentre attraversiamo un villaggio deserto, stile "Mezzogiorno di fuoco" (anche se sono passate le 14). 
Pomeriggio trascorso a rivedere immagini e riascoltare dialoghi, cercando di dare un senso ai suoni che compongono il variopinto vocabolario della lingua serere.
Lo so, ancora non vi abbiamo detto di che si tratta, ma per ora, visti i continui imprevisti, preferiamo dire "inshallah"!
Gli ultimi giorni sono stati piuttosto concitati, almeno per noi, e ci hanno definitivamente confermato l'impossibilità di adeguarci ai ritmi locali, soprattutto in materia di lavoro. 
Troppo lenti, ci diciamo ogni giorno quando terminiamo la sessione, troppo poco reattivi! Tra un rendez-vous e l'altro i tempi si allungano oltremodo, c'è chi si ferma a chiacchierare, chi a bere un tè, chi se ne esce con un impegno improvviso, chi ha dimenticato che deve presenziare ad un battesimo…noi ci guardiamo, e sospirando, ne prendiamo atto. Siamo in Africa, non possiamo pretendere tempi milanesi! Ma non ci vergognamo a dire che un po' ci mancano!
Siamo riusciti, nonostante tutto, nei nostri intenti, anche se abbiamo ridimensionato (molto) gli obiettivi iniziali. Grazie a tutta la troupe per l'impegno dimostrato!
Quindi eccoci alle prese con materiale girato da salvare e zaini da preparare, vista la partenza imminente. Domattina lasciamo il villaggio di Yayem. 
Prossima tappa è il centro Malango, a Fatick, ospedale tradizionale ma anche luogo mitico nel quale sembrano coesistere perfettamente misticismo, tradizione e modernità. Un'equipe di visionari che oltre a curare pazienti, viene consultata annualmente da politici e uomini di cultura per la capacità di azzeccare le previsioni del futuro!
Staremo a vedere!
Ci lasciamo alle spalle i lavori per il Festival dei Villaggi ormai alle porte, la pompa del pozzo ancora da sistemare, e l'inebriante profumo della fioritura dei manghi, dei quali purtroppo non potremo gustare il sapore!
V.



martedì 15 gennaio 2013

Dove sono i leoni???

La siesta!
Duccio Wrote:
Cari lettori,
capisco che vi sentiate soli senza i nostri frequenti post, ma quando mancano 20 giorni al rientro molte cose devono adattarsi.
Innanzitutto i 20 giorni sono già diventati 14!! Come passa veloce il tempo.
Motivo per la nostra non frequenza sul web è che il credito internet è scaduto e visto che neanche funziona bene abbiamo deciso di lasciar perdere ed utilizzare i fantastici Cyber.
Quando ti accorgi poi che i 20 giorni che mancano sono in realtà 14 e che fra una settimana devi lasciare il villaggio e che ti mancano ancora un delirio di cose da fare.. bè il tempo è veramente poco. Iniziamo a non dormire.
Tutto bello però: l'umore cambia rapidamente dal "non ne posso più di quest'africa" a "non voglio andare via!!"
Personalmente mi sono appassionato ad un cantautore/bluesman locale di nome Saku, quindi ci sto dando dentro di registrazioni audio e video. Spero proprio di proporre un prossimo crowdfounding dove poter acquistare il dvd e doppio cd (quante cose nella mia testa!!) del folcloristico artista.
Vedrò se almeno questa volta potrò essere di parola!!!

Qualcuno dall'ultimo post ha frainteso alcune nostre parole (effettivamente ambigue) ma ecco a voi di cosa si parla quando si dice "con qualche novità all'orizzonte, di cui per ora preferiamo tacere!"non dico nulla, ma la foto seguente può essere un buon suggerimento!

Indovina indovinello...che ci facciamo al Poste de Santé di Yayem??

Da tempo abbiamo dimenticato un particolare: da 10 giorni siamo senza acqua corrente!!
Il tecnico Jams ritarda con la riparazione della pompa che dal pozzo porta l'acqua in casa. 
Devo dire veramente che: ci si abitua a tutto! Non è tanto la doccia, che a secchiate funziona benissimo, Valentina si lamenta solo del lavaggio piatti. Amadou, il giardiniere, invece si lamenta molto: il giardino è grande e portare l'acqua a mano con gli annaffiatoi è effettivamente duro e lungo, poi ce l'ha con Jams che dice sempre che viene e poi non arriva. Effettivamente il focomelico (perchè lo è) Jams mi dice un giorno si e l'altro pure che "demain à 10h je serais là!"
Altra dimenticanza: il sito del FestivaldeiVillaggi è online!!!!
www.festivaldjyem.com
Ragazzi! stile vero!!! Voglio solo commenti positivi! Lo stile è quello che è: non ho mai fatto un sito in vita mia, ma sinceramente credo di avere un futuro a riguardo!!!!
Giovedì vorrei ritornare a Marfafoco per un altro giro di interviste, poi finiamo con riprese matte a Yayem e mi piacerebbe lasciare il simpatico villaggio per lunedì o martedì. Destinazione Dakar, ma con calma, forse forse ci concediamo un parco nazionale... ma solo forse, se riusciamo a finire tutto.

Siiiii!!!! Parco! Parcoo! Parcooo!!! io davvero una capatina veloce veloce la farei... se non altro per vedere qualche animale, di quelli che si vedono solo in Africa però!
Per ora all'appello abbiamo: capre (tante), montoni, polli, maiali (solo per i non-musulmani), cavalli, asini, cani, gatti, volatili di ogni sorta, lucertole strane, ragni e tutto un pullulare di insetti, pesci, pipistrelli...e scoiattoli domestici! 
Ma dove sono i leooonnniiiiii????????
V.


Scoiattolo mangiatore di baobab



giovedì 10 gennaio 2013

"Come lo chiamiamo?"


Sarà merito del bagno rigenerante di inizio anno, tra cavalli e mangrovie, oppure dei gris-gris portafortuna che i tradipraticien di Marfafaco ci hanno consegnato prima della nostra partenza, fatto sta che il nuovo anno sembra iniziato sotto ottimi e rincuoranti auspici! 
Mentre il documentario sembra prendere finalmente una forma, non certo compiuta ma quantomeno intuibile, noi siamo tornati da Mar pieni di energie, da sfruttare per continuare il nostro lavoro nella direzione scelta (sperando sia quella giusta!) e con qualche novità all'orizzonte, di cui per ora preferiamo tacere!
E non ci tiriamo indietro quando ci vengono affidati compiti imprevisti come quello di occuparci della comunicazione del prossimo FESTIVAL DEI VILLAGGI (1-2-3 Febbraio), organizzato dal GIE Bois Sacré e da Yungar per la Pace (Ong che ci ospita), e pensato come occasione di incontro e scambio per i villaggi vicini di Yayem e Djilor. Tre giorni da trascorrere insieme tra conferenze, stand gastronomici, musica e danze tradizionali, medici e guaritori, per riflettere su temi quali la sostenibilità e le opportunità di sviluppo del territorio. A breve il sito da noi ideato sarà in linea!

E poi e poi…ah già, dimenticavo l'ennesimo battesimo! Con la natalità che c 'è da queste parti, praticamente ogni giorno è buono per festeggiare l'arrivo di un nuovo bambino!
(Duccio sostiene che fanno poco sesso... ma quando lo fanno il risultato è assicurato!)
Oltre al capretto/montone di rito, stavolta siamo stati letteralmente coperti di ottimo Thiepboudjenne (si pronuncia Tiebudien, letteralmente riso con pesce e verdure, piatto nazionale), preparato in grande stile e soprattutto in grande quantità, in modo da sfamare almeno 3/4 di villaggio!! 
E come sempre le donne al lavoro, tra fuochi, pentoloni, olio bollente e bambini urlanti, e gli uomini a giocare a carte all'ombra dei manghi, sorseggiando tè! 
Ne avete un assaggio nelle foto che seguono…
Buona acquolina a tutti! 
V.


Debut

La grande marmitte!

Chi vuole la testa?

Scelta di verdure per il Tiebudien


Pranzo femminile collettivo

Piccolo sondaggio:
A chi assomiglia la donna nella foto in basso?
a) Woopy Goldberg
b) la sorella brutta di Michael Jackson
c) Michael Jackson

Apertura delle danze! 


lunedì 7 gennaio 2013

La Teranga 2




Duccio wrote:
Ci eravamo lasciati con racconti intensi dati da giornate dense di avvenimenti.
Il 31 dicembre infatti è festa anche qui, e molti fremono per invitarci a cena.
Vince Camara che si presenta sempre di buon ora e ci invita per serata in famiglia; una bellissima famiglia, tavolata allegra e chiacchierona di bambini e zio annesso (il filosofo Biram), tutto condito da discorso di fine anno del presidente neoeletto Micky Sall.
Amadou ci rimane un po' male, evidentemente erano giorni che preparava l'invito, ma comunque vince la nostra presenza a casa sua per quasi tutta la giornata.
Teranga magnifica da parte di tutta la famiglia!!! 
Le donne catturano Valentina, la conciano come un uovo di pasqua con vestiti tradizionali e la imprigionano nella stanza del fuoco a preparare Yassa Poulet e Yassa Poisson per tutti!!
Tutti infatti vuol dire: la mamma di Amadou, almeno 2 sorelle, 1-2 fratelli ed un numero imprecisato di nipoti (direi almeno 10-11), più si aggiungono Aliou ed un altro paio di amici fra cui il sosia di Spike Lee.


Taglia e cuoci. No ma due cipolle mangiamole...

Ed ecco il trionfo di Yassa!!!!

Noi maschi si discute di immigrazione, di falsi miti, di geografia (sono un po' deboli e il fatto che la Svizzera sia attaccata all'Italia e che disti circa 40 km dal posto dove sono nato non li convince affatto) davanti a tre infiniti tè, mentre Valentina pulisce il pollo, taglia cipolle ecc… 
Si mangia, si beve altro tè, si sbucciano arachidi all'ombra della piccola casa e ci si congeda non prima di aver vinto in sequenza: lenticchie per tenere fede alla tradizione (loro non le usano molto, neanche ai polli le danno) e un vestito tradizionale tutto nuovo che la mamma di Amadou regala a Valentina. La pasqua è assicurata!

Aliou, il tè ed i suoi invidiabili calzini. Mi toccherà andare in Casamance a comprarli.
Avrete notato che come sempre gli uomini stanno in panciolle e le donne fanno il resto, vorrei sottolineare che la mamma di Amadou è una signora piuttosto in carne sulla sessantina abbondante che abbiamo visto nelle seguenti occasioni: con un'ascia a spaccare la legna, a trasportare tronchi fini ma di 2 metri sulla testa, aggiustare la palizzata, tenere i bambini, andare a prendere l'acqua al pozzo e sgusciare instancabilmente arachidi per tutto il tempo che le rimane. 
Signore e signori chapeau.


Digestione favorita dall'ombra e dallo sbucciamento.

"La Teranga 2", ovvero parliamo ancora di ospitalità (Teranga appunto in wolof), perché ci teniamo a ribadire il concetto, viste le esperienze che hanno segnato gli ultimi giorni.  
Eccoci di ritorno da Marfafaco, lembo di terra, (in realtà un po' isola un po' terraferma, a seconda delle maree) facente parte dell'arcipelago delle Iles du Saloum.



Trasporto in tipica piroga.
Mangrovie, pellicani, tanto pesce, campi di miglio e arachidi, gente gioviale, tranquilla, ospitale, e con la navigazione nel sangue, elemento questo che ha delineato la morfologia del luogo, la geografia umana, l'economia. 
Pescatori e navigatori (la maggior parte emigrata in Spagna), hanno contribuito alla costruzione delle case di mattoni, così diverse dalle capanne di legno e paglia di Yayeme, cosicché il villaggio di Mar appare ai nostri occhi un complesso labirinto fortificato, protetto dai venti marini che spazzano le coste e ben organizzato al suo interno.
Una sorta di "grande famiglia" che raggruppa i vari nuclei abitativi e dove sembra valere una sola parola d'ordine: solidarietà. 
Durante le stagioni della semina e della raccolta (arachidi e miglio sono la base della cucina), e ogni giorno nel pescosissimo mare, ognuno lavora per soddisfare il bisogno quotidiano della famiglia e, se necessario, per aiutare chi ha scarsi mezzi di sussistenza. "Qui il cibo non manca mai, ed è per tutti!" ci dice Abdou.




Le donne svolgono la loro funzione di collante familiare, occupandosi dell'acqua, del fuoco, dei bambini (spesso tantissimi!), della casa, e dei fantastici orti collettivi che farebbero invidia ai nostri moderni e tanto canzonati orti urbani!
Gli uomini sembrano preferire le lunghe discussioni che accompagnano la preparazione del tè, nel cortile di casa o nelle piazze antistanti le moschee. Ma è solo apparenza, ci rassicura Abdou, questa è la stagione del riposo, che segue e precede quella del lavoro nei campi! Noi approfittiamo volentieri del loro tempo per accendere dibattiti animati intorno ai temi della religione e della politica.
Abdou è uno dei figli di Madi Faye, il tradipraticien che gentilmente ci offre ospitalità.
Insieme a Lamin Thiare, "aggiustaossa" (e vicino di casa), svolge un lavoro importante per la collettività, che spesso non ha i mezzi per recarsi all'ospedale, o semplicemente preferisce ricorrere alla medicina tradizionale, perché alla fine funziona!


Una delle mogli di Mady Faye davanti a casa.
Entrambi condividono un atteggiamento altero, piuttosto schivo, ma si abbandonano a grandi sorrisi e non nascondono una certa curiosità nei confronti del nostro lavoro, e sopratutto delle nostre, ai loro occhi inutili, domande. Come si fa a domandare a uno che è una vita che sistema ossa rotte, lussazioni, distorsioni di ogni sorta, da dove arriva il suo sapere, come si svolge il suo lavoro quotidiano, che rapporto ha con i pazienti?? "E' così, guardate con i vostri occhi, punto e basta!"
E così eccoci alle prese con l'arrivo di un piccolo quattrenne con gamba rotta (in due punti!) repentinamente curato dalle sapienti mani di Lamin.
L'esperienza in questo senso gioca un ruolo primario. Forse anche un pizzico di magia aiuta!


Valentina gira alla ricerca di immagini nell'alba di Marfafoco.

Solo qualche casa sfrutta i pannelli solari installati grazie all'intervento del governo. 
Il buio è pieno di messaggi, in questo luogo dove si sente forte la presenza della natura e dei Kus, i piccoli esseri che abitano la foresta che circonda il villaggio. 
In lontananza il grido lontano di qualche iena ci ricorda che siamo in Africa. I bambini cattivi sono avvisati.

Il bidet esiste: sopratutto per i cavalli!!